domenica 31 marzo 2013

Cina, aborto forzato al 7°mese padre protesta mettendo la foto online

Un figlio già ce l'avevano. Ma nel loro Paese, la Cina, non si può avere più di un bambino a causa del sovraffollamento della popolazione. Lei era rimasta incinta per la seconda volta, inaspettatamente, e insieme al marito aveva deciso di portare avanti la gravidanza, di nascosto dal governo.

Ma un vicino di casa ha notato la pancia che cresceva e ha deciso di avvertire le autorità, aggiudicandosi la ricompensa dallo Stato. Gli investigatori cinesi hanno dato due possibilità alla coppia: o il pagamento di una multa di 3.000 euro, oppure l'aborto forzato. I due giovani, non avendo i soldi per pagare la multa, sono stati costretti ad abortire. Venerdì scorso, il bambino è stato abortito con un'iniezione letale. Era al settimo mese e  sarebbe stato in grado di sopravvivere fuori dal ventre materno.

Il padre del piccolo, disperato e indignato, ha deciso di denunciare l'accaduto pubblicando su internet la foto del figlio morto che ora sta facendo il giro del mondo. «Penso che se abbiamo violato la quota sulle nascite le autorità avrebbero dovuto prendersela con noi che siamo adulti e non con un neonato innocente. Così hanno messo fine alla sua vita», ha scritto.


La «politica del figlio unico», in 40 anni, ha prodotto più di 300 milioni di aborti forzati. Nonostante le tantissime campagne contro questa legge, è ancora un metodo molto, troppo diffuso.

giovedì 28 marzo 2013

La strana malattia di Mandy, le sue gambe continuano a ingrossarsi

I medici hanno detto alla donna le cui gambe non smettono di crescere, che hanno sviluppato un trattamento che potrebbe aiutarla dopo averle fatto la mappatura del DNA. Mandy Sellars, 38 anni, ha le gambe che si ingrossano in maniera incontrollata da sempre. Ha anche subito l’amputazione della gamba sinistra per una setticemia.Alla signora Sellars è stato detto che la sua malattia non ha un nome dopo che i test genetici hanno rivelato che è stato il primo caso del genere al mondo. La sua condizione le rende incredibilmente difficile muoversi ed è costretta a stare a casa praticamente sempre. Si muove su una sedia a rotelle speciale. I medici avevano sperato di poterle mettere una protesi alla gamba, ma non è stato possibile perché il moncone ha continuato a crescere. Oggi paiono esserci nuove speranze per Mandy.Come risultato, lo staff del dottor Semple le ha dato un farmaco che ha lo scopo di sostituire il suo unico gene mutato con un gene terapeutico. «Ho iniziato a prenderlo a settembre e l’obiettivo era quello di fermare l’ulteriore crescita delle mie gambe. In realtà hanno iniziato a ridursi un po’ – racconta la donna. – Ho sempre saputo che la mia condizione sarebbe potuta peggiorare e le mie gambe continuare a crescere, ma ora, a seguito di questa scoperta, sono più ottimista. C’era chiaramente qualcosa di drammaticamente diverso in me quando sono nata, le mie gambe erano molto più grandi del mio corpo. I medici non sapevano cosa avessi e mi hanno subito portata via – mia madre non mi ha vista per due settimane. Non pensava che sopravvivessi». (Leggilo.net)

Falso medico ha violentato 150 persone Pm di Busto Arsizio chiede 14 anni di reclusione

Ansa:Avrebbe violentato almeno 150 persone che si erano affidate alle sue cure, abusando di loro dopo averli sedati con sostanze stupefacenti. Ora il pm di Busto Arsizio Raffaella Zappatini ha chiesto una condanna a 14 anni di reclusione per Roberto Benatti, un falso fisioterapista e medico sportivo che aveva un avviato giro di clienti e studi a Gallarate (Varese) e in provincia di Belluno. L'uomo è accusato di violenza sessuale, esercizio abusivo delle professione medica e detenzione delle sostanze stupefacenti che somministrava ai pazienti presentandole come medicinali necessari per le terapie. Gli abusi sono venuti alla luce nel giugno del 2007, quando uno dei pazienti nonostante fosse stato narcotizzato si era accorto che l'uomo lo stava violentando. Il massaggiatore era stato arrestato dai carabinieri, che avevano trovato nel suo computer un archivio di fotografie delle vittime. Le circa venti parti civili oggi hanno chiesto risarcimenti che vanno dai 70 fino ai 200 mila euro per ogni vittima. La prossima udienza è stata programmata per il 24 aprile, quando parlerà in Aula il legale dell'imputato, Alberto Talamone. Una volta uscito dal carcere Benatti è fuggito a Santo Domingo e si è reso irreperibile.

mercoledì 27 marzo 2013

La cannabis che resuscita. Ma in Italia è un tabù.Due malati di sclerosi multipla lanciano nel Leccese la prima coltivazione di marijuana ad uso tearapeutico.



RACALE (Lecce) - «Gli spasmi mi rubavano la padronanza dei muscoli. Era come se una forza estranea mi strappasse le gambe. La notte non riuscivo a riposare. Di giorno ero inchiodata alla carrozzina». Lucia Spiri, 31 anni, da dodici affetta da sclerosi multipla, giura che gran parte dei suoi problemi si sono attenuati da quando ha intensificato l'uso della cannabis terapeutica. Per dimostrarlo si alza in piedi e nonostante i tremori della malattia, fa il giro della stanza. Con Andrea Trisciuoglio, a sua volta affetto dalla stessa malattia, Lucia ha fondato lo scorso 29 gennaio l'associazione Lapiantiamo. L'obiettivo è far nascere nel piccolo comune di Racale, in provincia di Lecce, il primo Cannabis Social Club italiano. E soprattutto la prima coltivazione di canapa a scopo terapeutico. Un progetto che viola il codice penale, e che tuttavia i due giovani stanno portando avanti con determinazione. Hanno già individuato un capannone alle porte del Paese dove piantare la canapa ed hanno lanciato una raccolata fondi on line. Il giorno della semina si avvicina: «Non più tardi del 23 aprile», assicurano. «Nel nostro Cannabis Social Club - spiegano Trisciuoglio e Spiri - i malati (alcuni in fase terminale di vita) potranno coltivare liberamente la propria pianta di canapa senza più dover ricorrere al mercato nero».
LE LEGGI - La cannabis cura i sintomi di numerose e gravi malattie neurologiche. Viene usata principalmente nella terapia del dolore. Da anni se ne conoscono le proprietà mediche. Soprattutto all'estero, dove i pazienti che ne traggono beneficio sono decine di migliaia. In Italia ci sono invece ritardi. Eppure la prima legge che ne autorizza l'uso terapeutico risale al 1990. L'ultima al 2007. Negli ultimi anni quattro regioni, Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, hanno disciplinato il settore con delibere che garantiscono la copertura finanziaria per l'approvvigionamento dei farmaci. Tuttavia, anche in queste regioni, è molto complicato farsi prescrivere da un medico e quindi riuscire ad ottenere da una farmacia ospedaliera il farmaco a baso di cannabinoidi. «In Puglia conosco solo due medici disposti a prescrivere la canapa a uso terapeutico - spiega Andrea Trisciuoglio - in Italia al massimo saranno 15». Vidmer Scaioli, neurologo in servizio all'Istituto Besta di Milano, sottolinea le resistenze culturali che frenano una corretta applicazione di un farmaco che potrebbe migliorare la qualità della vita di migliaia di pazienti affetti da cancro, diabete, Sla, sclerosi multipla e altre patologie: «Purtroppo la canapa non viene ancora considerata un farmaco a tutti gli effetti, ma una sostanza stupefacente. E così molti medici hanno delle remore nell'utilizzarla per terapie lenitive che, al contrario, all'estero sono ormai all'ordine del giorno». Il primo scoglio per un paziente è quindi la prescrizione. Tuttavia, anche se munito di una ricetta, non è detto che riesca ad ottenere facilmente il farmaco. «La richiesta - spiega il medico anestesista Francesco Crestani, dell'associazione cannabis terapeutica - deve essere presentata a una farmacia ospedaliera. Da lì parte una domanda per Roma, all'ufficio centrale stupefacenti, che dovrà rilasciare un "nulla osta". Ottenuta l'autorizzazione, la farmacia dovrà richiedere il farmaco ad una delle aziende che in Olanda, Canada o Regno Unito producono ritrovati a base di cannabis. Se tutti i passaggi vanno a buon fine, il farmaco arriva al paziente nel giro di un mese. Io ho pazienti in attesa da ottobre, altri dallo scorso giugno».
L'ATTESA - Andrea Trisciuoglio, 35 anni, è uno dei primi pazienti pugliesi ad aver ottenuto la fornitura del farmaco e da 4 anni circa è riuscito a rialzarsi dalla sedia a rotelle per arrivare oggi a camminare con l’ausilio di una sola stampella. «E pensare che per risolvere gli stessi problemi - aggiunge Trisciuoglio - si utilizzano medicinali che costano allo Stato diverse migliaia di euro e che espongono noi pazienti a terribili effetti collaterali, in alcuni casi anche al rischio di morte». Lucia Spiri, 31 anni, ha sperimentato la cannabis nel 2008, ad Amsterdam: «Lì ho potuto testare su di me gli effetti benefici di questa sostanza. Sono arrivata in ospedale che ero costretta su una sedia a rotelle e mi preparavo all’idea di doverla usare per il resto della mia vita. Dopo 2 giorni di ricovero ho cominciato a bere tisane con la marijuana (somministrate in tre orari diversi della giornata). Il terzo giorno sono "resuscitata". Sono infatti riuscita a lasciare la sedia e iniziare piano piano a camminare nuovamente sulle mie gambe, seppur con un aiuto affianco». A casa di Andrea, invece, nel giugno 2010 si è presentata la polizia. Militante radicale fin da ragazzo, era riuscito con una lunga battaglia politica e personale, a farsi autorizzare l'uso della cannabis terapeutica nel precedente mese di aprile. Le forze dell'ordine hanno voluto verificare ugualmente che non detenesse marijuana illegalmente. Hanno trovato soltanto il Bediol, il farmaco che gli passava l'Asl. Ora non ha paura di sfidare nuovamente la legge con il Cannabis Social Club: «La legge la conosciamo tutti - spiega -, ma abbiamo 13 avvocati e un sindaco come Donato Metallo che ha creduto nel nostro progetto. La nostra si chiama "disobbedienza civile" e andremo fino in fondo».

Corte Assise si astiene, aggiornata udienza Decisione dopo diffusione fuori onda scambio battute tra presidente corte e giudice a latere

ANSA:
TARANTO - La corte d'Assise di Taranto ha deciso di astenersi nel processo sull'omicidio di Sarah Scazzi trasmettendo gli atti al presidente del Tribunale dopo la diffusione del video con fuori onda tra presidente e giudice a latere. L'udienza è stata rinviata a domani.
Questa la dichiarazione letta in aula in apertura di udienza dal presidente della Corte di Assise: "Le sottoscritte Cesarina Trunfio e Fulvia Misserini, rispettivamente presidente e giudice a latere della Corte di Assise di Taranto, preso atto dell'invito ad astenersi avanzato nell'udienza del 25 marzo 2013 dagli avvocati Coppi e De Jaco, difensori delle imputate Sabrina Misseri e Cosima Serrano, ritenuto che le frasi captate prima dell'inizio dell'udienza in data 19 marzo 2013 non siano espressive di un parere e di un convincimento sull'oggetto delle imputazioni, trattandosi di mere considerazioni in termini interrogativi circa le possibili strategie difensive in sede di discussione finale (coordinamento o alternatività tra loro delle impostazioni difensive inerenti posizioni processuali collegate? Radicale confutazione o meno delle ipotesi ricostruttive illustrate dalle altre parti processuali?); ritenuto tuttavia, ferma la consapevolezza della propria serenità di giudizio, l'opportunità di sottoporre al vaglio dell'autorità competente la valutazione dei fatti, ove ravvisi gravi ragioni di opportunità;Visto l' art. 36 c.p.p.; Dichiarano di astenersi dalla trattazione del processo a carico di Misseri Michele Antonio + 8, disponendo la trasmissione degli atti al sig. Presidente del Tribunale".
CHE COSA PUO' DECIDERE PRESIDENTE TRIBUNALE  Dopo la decisione della Corte di Assise di Taranto di astenersi al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi trasmettendo gli atti al presidente del Tribunale, Antonio Morelli, quest'ultimo può scegliere tra due strade, decidendo con decreto "senza formalità di procedura", cioé senza comparizione delle parti ma trasmettendo la decisione alla cancelleria della Corte di Assise. Se il presidente del Tribunale ritiene che non ci siano le condizioni per l'astensione della Corte di Assise, dispone che il processo prosegua con la medesima composizione togata. In caso di accoglimento dell'astensione, invece, nel provvedimento (articolo 42, secondo comma, del codice di procedura penale) il presidente del Tribunale dichiara anche "se e in quale parte gli atti compiuti precedentemente dal giudice astenutosi o ricusato conservano efficacia". Il passo successivo è la sostituzione del presidente e del giudice a latere della Corte di Assise.
di Giacomo Rizzo

Un 'fuori onda' crea imbarazzo tra i giudici e rischia di far saltare il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi giunto alle ultime battute. Il nuovo colpo di scena é servito nella penultima udienza dedicata all'arringa dell'avv. Nicola Marseglia, uno dei difensori di Sabrina Misseri, accusata, in concorso con sua madre Cosima Serrano, del'uccisione della 15enne. I legali degli imputati hanno chiesto ai giudici di valutare l'opportunità di astenersi dopo essere entrati in possesso del video di una conversazione tra il presidente della Corte d'assise di Taranto, Rina Trunfio, e il giudice a latere Fulvia Misserini, registrato il 19 marzo scorso dai microfoni delle telecamere "autorizzate a riprendere il dibattimento". Questa una delle frasi ritenute 'compromettenti' dal collegio difensivo: "Bisogna un po' vedere, no, come imposteranno ... potrebbe essere mors tua vita mea". I giudici si interrogano sulla tattica che può essere adottata dalla difesa di Cosima Serrano. Madre e figlia, insomma, potrebbero decidere di scaricarsi le colpe a vicenda. "Certo vorrei sapere, là, le due posizioni - dice il presidente Trunfio alla collega Misserini - sono collegate. Quindi bisogna vedere se si sono coordinati ... coordinati tra loro e se si daranno l'uno addosso all'altro". La giudice a latere risponde: "Ah, sicuramente". Infine il presidente conclude: "(Non è che) negheranno in radice". La Corte si è riservata di decidere sull'istanza avanzata dall'avv. Franco Coppi, altro difensore di Sabrina Misseri, la cui arringa difensiva (a chiusura del dibattimento e prima delle repliche) è attesa per domani. I giudici potrebbero anche rimettere la decisione alla Corte di Cassazione. Qualche settimana fa, un giudice popolare, sorpreso mentre rivolgeva un pesante apprezzamento nei confronti di una testimone, decise di astenersi (e fu sostituito al termine di una breve camera di consiglio) dopo una richiesta di ricusazione presentata dall'avv. Marseglia. E' nuovamente un 'fuori onda' a scuotere il processo per l'omicidio di Sarah, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. I pubblici ministeri hanno chiesto l'ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, 9 anni per Michele Misseri (il contadino che consentì il ritrovamento del cadavere), 8 anni per Carmine Misseri e Cosimo Cosma (accusati di soppressione di cadavere con il concorso materiale di Michele e il concorso morale delle due donne). Lo stesso Marseglia definisce il processo 'mediatico'. Anzi, il penalista va oltre, soffermandosi sul potere 'persuasivo' degli organi di informazione. "Siamo stati costretti a rincorrere - ha osservato - l'acquisizione di interviste e filmati, veri e propri esami testimoniali. Vi è una collaborazione intima tra informazione e parte del processo. Ungaretti diceva: 'cessate di uccidere i morti'. E' stata deformata la pubblica opinione. Si è detto subito: è stata lei, Sabrina".

martedì 26 marzo 2013

«Un figlio a 66 anni, e la mamma ne ha 30 meno di me» La storia di due persone normali. Che si raccontano. E un tema che fa discutere

Una nuova vita oltre i 60 anni, inaugurata dalla nascita di un figlio. Quello che prima scandalizzava il mondo (ed era permesso solo ai ricchi o ai «famosi»), sta diventando (quasi) normalità, per soddisfare un bisogno di eterna giovinezza o suggellare un nuovo amore. Spesso in questo caso la differenza d’età tra i genitori può essere notevole, con tutti i dubbi e, a volte, i pregiudizi del caso (con un aumento pure dell’inversione di ruoli uomo/donna: con lei che si affianca a un lui molto più giovane).

Succede. Come è successo a due persone normalissime che mi hanno raccontato, felici, la loro storia: Stefano Benemeglio e la sua compagna Samuela, un figlio e 30 anni di differenza tra loro. «Ho conosciuto Stefano durante un corso base di comunicazione analogica non verbale», ricorda Samuela. «Lui era l’insegnante, 57 anni, e io l’allieva di 27. Per lui è stato colpo di fulmine, per me un coinvolgimento nato con il tempo, grazie al suo corteggiamento costante e passionale. Mi sono sentita completamente amata, desiderata, così tanto da superare tutti i dubbi della gente e i giudizi dei miei genitori, che temevo non avrebbero approvato».
 «All’epoca Stefano era guarito da poco da una brutta malattia, con me ha ritrovato l’entusiasmo. Abbiamo cominciato a vivere insieme e presto è nato in me il desiderio di maternità, a cui lui, inizialmente, non ha dato molto peso. Aveva già figli adulti e non ne desiderava altri, specie alla sua età. Gli anni sono passati felici. Poi l’anno scorso il miracolo. All’età di 36 anni io e di 66 lui , siamo diventati genitori di un bambino che ho deciso di chiamare Stefano, proprio come lui, per onorarlo di avermi dato la possibilità di diventare madre. Dopo 10 anni ci amiamo ancora, anzi, siamo ancora più uniti di prima alla faccia di chi aveva visto in me un’approfittatrice di un patrimonio inesistente».

«A essere sincero, di qualcosa Samuela si è approfittata, eccome!», interviene serio Stefano. «Anche se non lo ammette, sta godendo costantemente della mia compagnia da ben 10 anni! ». Sorride, guardandola e cercando conferma nel suo sguardo. E conclude: «A parte gli scherzi, devo ammettere che sono rimasto colpito da subito dalla sua freschezza, ingenuità, positività e naturalezza. E, da subito, le ho fatto una corte davvero serrata!».

Neonato in auto con biglietto: «Mamma sta facendo shopping»

Da solo, chiuso dentro una macchina, addormentato. Sta facendo discutere la storia di un neonato lasciato dalla madre in un parcheggio a Wellington, in Nuova Zelanda. Allacciato nel seggiolino, gli occhi chiusi, aveva appuntato sulla copertina un foglietto di carta con un numero di telefono e la scritta: «La mia mamma sta facendo shopping, se mi serve qualcosa chiamatela».

Alcuni passanti si sono accorti del piccolo e, inorriditi, si sono subito fermati. «Abbiamo aspettato per un po', chiedendoci se la madre avesse fatto giusto una scappata e fosse di ritorno. Ma non si vedeva da nessuna parte, e mia moglie non se ne voleva andare lasciando il bambino da solo», ha raccontato un testimone.

In breve tempo, si è formato un capannello di persone. Qualcuno ha scattato delle foto, che in breve tempo sono diventate virali; qualcun altro ha deciso di chiamare il numero sul foglietto, dicendo alla madre di venire a riprendersi il figlio. Non si sa la fine della vicenda, né come si sia giustificata la donna. Interpellata dal The New Zealand Herald, la polizia ha fatto sapere che non indagherà sulla vicenda, perché nessuno ha sporto denuncia.

lunedì 25 marzo 2013

La rabbia delle famiglie.A Lucca, l'udienza preliminare per il procedimento della strage di Viareggio del 29 giugno 2009: le vittime furono 32.

Il tribunale stamani si è 'trasferito' in una sede più 'capiente' per ospitare le numerose parti civili, difensori e consulenti dei 32 imputati. +
I familiari delle vittime hanno fatto ingresso all'area del polo fieristico improvvisando un mini corteo. In testa c'era uno striscione con le foto delle vittime e la scritta "Viareggio 29.6.2009. Niente sarà più come prima". L'udienza deve ancora cominciare: con ogni probabilità quella di oggi si consumerà nella discussione delle questioni preliminari. Fra i 32 imputati c'é l'ad di Fs Mauro Moretti, e dirigenti e funzionari delle altre società del gruppo, oltre a quelli della Gatx, la società proprietaria del convoglio che deragliò, la Jugenthal, e della Cima, che eseguirono le revisioni. Non è prevista la presenza di Moretti stamani a Lucca. Al cancello dell'area del polo fieristico che ospiterà l'udienza sono stati affisse le foto delle vittime e numerosi striscioni. "Abbiamo bisogno di giustizia - ha detto Daniela Rombi, dell'Associazione tra i familiari delle vittime 'Il mondo che vorrei -. Non per avere pace, che non avremo mai ma per placare l'inquietudine. Vogliamo giustizia perché una tragedia come questa non accada più, perché sulla sicurezza Fs ed Europa non facciano solo chiacchiere". "Questa strage poteva essere evitata - ha aggiunto il ferroviere Riccardo Antonini, dell'associazione 29 giugno - sarebbe bastato adottare accorgimenti di sicurezza dettati dal buon senso e dalla normativa"

A 17 anni con complice rapina 2 donne Bloccati da pattuglia polizia municipale nel napoletano

ANSA:CERCOLA (NAPOLI), 24 MAR – A 17 anni, con un complice di 25 anni, a Cercola (Napoli), ha rapinato due donne minacciandole con una pistola giocattolo e portando via la borsa e il cellulare.

Entrambi, su un motociclo, poco dopo sono stati intercettati da una pattuglia della Polizia Municipale e, al termine di un rocambolesco inseguimento, sono stati arrestati.

Il giovane e' agli arresti domiciliari; il ragazzo al centro minorile dei Colli Aminei.

domenica 24 marzo 2013

Un micio da record....


Il gatto domestico più lungo del mondo si chiama Mymains Stewart Gilligan, per gli amici semplicemente Stewie. Il "piccolo", si fa per dire, che misura123 cm e vive con i suoi fieri padroni Robin Hendrickson ed Erik Brandsnessnegli USA, ha infatti confermato il suo Record per il 2011.

La sigaretta elettronica gli scoppia in bocca: perde denti e lingua


Da un po’ di tempo si parla di sigarette elettroniche e ultimamente il pm di Torino,Raffaele Guariniello, ha chiesto che si chiarissero le questioni in merito a questo attrezzo che dovrebbe servire a smettere di fumare o per lo meno a ridurre i danni provocati dalle sigarette normali. Il pm chiede che venga definito uno standars di sicurezza sull’uso e sulla diffusione, e lo chiede al Ministero della Salute, che per ora non si esprime adducendo come scusa che non sa ancora se le “E-cig” siano o meno esenti da rischi, insomma se facciano o no male.Guariniello ha affermato con durezza: Perché permetterne l’uso nei locali pubblici?” Alla luce delle ultime scoperte e delle indagini tuttora in corso la norma sul divieto di fumo in bar e ristoranti dovrebbe essere estesa anche a questi apparecchi“, e poi rincara la dose dicendo che se ad un minore è vietato l’acquisto delle sigarette elettroniche non vede perchè un sedicenne deve “subire” il “fumo passivo” delle stesse nei locali, anche se non si tratta di fumo vero e proprio.
E comunque mentre il pm cerca di vietare l’uso delle E-cig nei locali, altri inquietanti “incidenti” si verificano con esse, nei giorni scorsi un uomo di 57 anni, Tom Holloway, ha avuto un grave incidente: con la sigaretta che aveva acquistato per provare a smettere di fumare, la sigaretta elettrica gli è scoppiata in bocca, portando gravi danni alla pelle e facendogli perdere i denti e la lingua.
In Italia, a Dicembre, una sigaretta elettronica era esplosa fra le mani di un ragazzo. Sembra che però questi incidenti si siano verificati con le sigarette elettroniche non conformi, non acquistate nei negozi autorizzati, e per questo il pericolo è proprio l’inizio di un circolo di contrabbando che possono risultare non conformi alle norme di sicurezza e alle leggi vigenti in merito, il che metterebbe a rischio l’incolumità dei fumatori di sigarette elettroniche.

Il veleno delle api arma segreta contro il virus dell'HIV


Un nuovo studio ha dimostrato che il veleno d'api può uccidere il virus dell'immunodeficienza umana (HIV).

I ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno dimostrato che una tossina chiamata melittina trovata nel veleno delle api può distruggere il virus dell'HIV colpendo fori nella busta che circonda il virus, secondo un comunicato stampa inviato da Washington University.
Un "paraurti di protezione" è stato aggiunto alla superficie delle nanoparticelle, consentendo a rimbalzare le cellule normali e lasciare intatti. Le cellule normali sono più grandi di HIV, in modo che le nanoparticelle di destinazione HIV, che è così piccola che si inserisce tra i paraurti.
"Melittina sui fusibili nanoparticelle con l'involucro virale", ha detto la ricerca istruttore di Joshua L. Hood, MD, PhD, attraverso il comunicato stampa. "Il melittina forma piccoli pori, come complessi di attacco e rotture della busta, spogliandola il virus." Aggiunta, "Stiamo attaccando una proprietà intrinseca fisica del virus HIV.Teoricamente, non vi è alcun modo per il virus di adattarsi a questo. Il virus deve avere un rivestimento protettivo, un doppio strato di membrana che ricopre il virus. "
Questa rivelazione può portare allo sviluppo di un gel vaginale e, sembra, un trattamento per via endovenosa per aiutare quelli già infettato. "La nostra speranza è che nei luoghi in cui l'HIV è in esecuzione dilagante, la gente potrebbe usare questo gel come misura preventiva per fermare l'infezione iniziale", ha detto Hood.

L'autoerotismo? Fa bene alla salute

erotismo.jpgSono trascorsi trentacinque anni dall’uscita del famoso rapporto Hite, pubblicato in Italia nel 1977 e frutto della tesi di laurea della dottoressa americana Shere Hite, che aveva affrontato apertamente il tema della sessualità femminile, parlando di masturbazione, orgasmo, lesbismo…una vera pioniera nel suo campo!
Nonostante da allora molta acqua sia passata sotto i ponti – e di sessualità si parli ormai tanto anche nella cattolicissima Italia – l’argomento “donne e autoerotismo” resta delicato e spesso considerato un tabù, ben di più dell’equivalente maschile. Per gli uomini la masturbazione resta infatti una pratica quasi goliardica, che molti ammettono spudoratamente, senza sentirsi nemmeno un po’ a disagio. E allora perchè dovremmo essere da meno? In realtà l’autoerotismo è per entrambi i sessi una sorta di training sessuale che permette di scoprire il proprio corpo e le sue reazioni, imparando a focalizzare le sensazioni piacevoli che la sessualità può regalare. Importante a maggior ragione se si parla di sessualità femminile, molto più nascosta e sfaccettata di quella maschile, è una pratica universale nell’adolescenza, ma non è detto che venga abbandonata con l’inizio di una vita sessuale “adulta”. Secondo i dati forniti dal National Survey of Sexual Health and Behaviour l’85% delle ragazze tra i 25 e i 29 anni – quindi ormai donne adulte – pratica e apprezza l’autoerotismo; i dati concordano per eccesso con quanto emerso anche da un sondaggio condotto da Cosmopolitan, un magazine che da sempre concede grande spazio ai vari aspetti della vita sessuale.
Molto più restie in genere a parlare di sesso, e ancora di più di autoerotismo, solo il 63% delle donne italiane intervistate ha ammesso di concedersi questo innocente “vizio” , ma si presume che il dato sia fortemente inferiore alla realtà.
Del resto, lo conferma il sempre maggiore incremento nelle vendite e nella diffusione dei sex-toy, destinati all’uso di coppia ma anche e soprattutto al sesso solitario, una volta tanto vissuto in modo più ludico e senza sensi di colpa.
Rilassante e autogratificatorio, l’autoerotismo al femminile può rappresentare un complemento importante in un rapporto a due un po’ spento, ma anche semplicemente costituire un piacevole appuntamento della donna con il suo corpo, quando, chiuse le porte e abbassate le luci, ci si può occupare finalmente solo di se stesse.
Ora, però, abbiamo un motivo in più per concederci questo innocuo e divertente passatempo, perchè la ricerca medica ha scoperto che l’orgasmo derivante da masturbazione rappresenta una sorta di benefico “meccanismo di eliminazione” per i batteri eventualmente presenti nell’apparato genito-urinario, contribuendo ad allontanare il rischio di infezioni.
Con cento orgasmi all’anno pare si possa vivere fino a 8 anni in più e poco importa se gli orgasmi in questione sono frutto di un rapporto a due o del piacere solitario. Inoltre, la reazione orgasmica scatena una benefica cascata ormonale, che aiuta a mantenere sex-appeal e quel “profumo di donna” che attrae irresistibilmente gli uomini.

Fratello e sorella morti in incidente Padre interviene su luogo scontro ed ha infarto, e' grave.

ANSA:CIRELLA (COSENZA), 23 MAR - Due giovani di 19 e 15 anni, fratello e sorella, E.D.S. e M.D.S., sono morti in un incidente sulla strada statale 18 a Cirella, nel cosentino.

L'auto su cui viaggiavano, per cause in via di accertamento da parte dei carabinieri, e' uscita di strada finendo contro un albero. La ragazza e' morta durante il trasporto in ospedale.

Poco dopo sul luogo dell'incidente e' arrivato il padre dei giovani che ha avuto un infarto. E' ricoverato in ospedale in gravi condizioni.

Orefice ucciso a Milano, colpito alla testa cinque volte Eseguita l'autopsia su Giovanni Veronesi, 73 anni, vittima di una rapina

ANSA:
Giovanni Veronesi, l'orefice ucciso nella sua gioielleria in Brera, a Milano, e' stato aggredito brutalmente e colpito cinque volte alla testa. Lo ha stabilito l'autopsia che si e' svolta oggi presso l'Istituto di Medicina Legale di Milano. Sono state evidenziate cinque ferite da corpo contundente nella parte anteriore e posteriore del capo di cui una, dietro, sicuramente mortale. I colpi sono stati sicuramente inferti nel corso di una colluttazione ma al momento non e' stato possibile stabilire il numero degli aggressori.
Sui particolari delle indagini i carabinieri del Nucleo investigativo mantengono uno stretto riserbo anche perche' non si nasconde che le indagini si trovano in una fase ''delicatissima''. Gli inquirenti spiegano che allo stato non ci sono novita' e che sono in corso una serie di verifiche tecniche sui filmati acquisiti da alcune telecamere mentre si prosegue a sentire testimoni. In ambienti vicini alle indagini, pero', si ha la sensazione che i carabinieri abbiano individuato una pista precisa.

sabato 23 marzo 2013

Alaska, lieto fine per l'orsetto orfano



Nonostante tutto, quella di Kali è una storia a lieto fine. Questo cucciolo di orso polare è stato infatti salvato dallo stesso cacciatore che aveva ucciso la madre in una battuta di caccia. Dopo aver trovato l'orsetto non lontano dal corpo della madre, l'uomo si è reso conto che il piccolo da solo non sarebbe riuscito a sopravvivere. Lo ha quindi portato in città, a Point Lay, dove è stato prima "adottato" da tutti gli abitanti e poi affidato allo zoo dove rimarrà fino a quando non sarà in grado di cavarsela da solo fra i ghiacci dell'Alaska.

Dopo 11 anni dissequestrata la villa di Cogne Il 30 gennaio 2002 nell'abitazione fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi. Per l'omicidio è stata condannata la madre Anna Maria Franzoni

La villa di Cogne, dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso Samuele Lorenzi, è stata definitivamente dissequestrata stamani alla presenza di Stefano Lorenzi, marito di Anna Maria Franzoni. La Corte d'Appello di Torino, accogliendo l'istanza di Lorenzi, ha ritenuto che non ci fossero più le esigenze cautelari per mantenere il sequestro dello chalet in legno e pietra di Montroz.
Anna Maria Franzoni è tuttora rinchiusa nel carcere bolognese della Dozza, dove, come spiega l'avvocato Paola Savio, "sta scontando la sua pena con grande dignità e senza alcun privilegio". Ha il diritto di ricevere le visite dei familiari per sei ore alla settimana "ed è ciò che la tiene in vit"'. L'avvocato Savio dice che Annamaria continua a professare la propria innocenza: "Non si e' mai rassegnata".

L'uomo più fifone al mondo.Basse Andersen, un uomo norvegese, è diventato famoso in quanto considerato "l'uomo più facile da spaventare al mondo".

Basta, una qualsiasi banale sorpresa per far letteralmente saltare in aria il povero Basse.

I suoi colleghi non hanno esitato ad approfittarne, sottoponendolo costantemente agli scherzi più disparati per godersi le sue esilaranti reazioni.
Ben presto i filmati degli scherzi fatti ad Andersen sono finiti in rete ed hanno strappato risate a tutto il mondo, oltre a vincere diversi premi. L'uomo non se la prende affatto ad essere oggetto di questi scherzi, anzi è molto felice di essere al centro dell'attenzione. Guardate il video!

Ruba 8 centesimi, condannato.

Masafumi Tsuruhara, un uomo giapponese di 66 anni, è stato condannato ad un anno e otto mesi di prigione per aver rubato una moneta da 10 Yen (pari a circa 8 centesimi di Euro).

Pensava forse di cavarsela con una semplice ramanzina, ma rubare l'offerta ad una statuetta del Bodhisattva Jizo (protettore di donne, bambini e viaggiatori) gli è costata decisamente cara.
Secondo la tradizione, la sfortuna incombe su chi manomette le offerte, così è stato! L'uomo si è difeso dicendo che voleva solo giocare con la moneta poiché annoiato, ma non è stato creduto dal giudice. Masafumi ha fatto ricorso sostenendo che la pena è eccessiva per 10 Yen, ma la condanna è stata ridotta di soli 8 mesi, dovendo scontare quindi un anno di carcere.

venerdì 22 marzo 2013

Sofia, il governo autorizza il proseguimento delle cure.Approvato oggi il decreto legge che permette ai pazienti che hanno già avviato le terapie a base di cellule staminali di continuare il trattamento.

La decisione che tutti aspettavano, in primis i genitori della piccola Sofia, è arrivata: oggi, attraverso un decreto legge, il governo ha autorizzato «in via eccezionale» il proseguimento delle cure basate sulle cellule staminali ottenute con "metodo Stamina" per quei pazienti che, al momento dell'approvazione del decreto, abbiano già iniziato queste terapie. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute Balduzzi. Una presa di posizione da parte del governo si era resa necessaria dopo che tante persone, alla luce del blocco imposto a tali terapie dall'Agenzia italiana del farmaco, si erano rivolte alla magistratura ordinaria.
Sospiro di sollievo per la famiglia di Sofia, la bambina di tre anni e mezzo affetta da leucodistrofia metacromatica, la cui storia è divenuta il simbolo di un problema che riguarda numerose famiglie in tutta Italia. Sofia potrà continuare la sua cura a base di infusioni di cellule staminali, bloccata finora al secondo trattamento.
Il decreto legge approvato oggi recita: «Si concede eccezionalmente la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali sono stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto», prevedendo inoltre «una più ampia normativa a regime che regoli i medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva, con monitoraggio clinico», ovvero un regolamento ministeriale da approvare nei prossimi giorni, in cui saranno fissate  regole precise per la sicurezza dei pazienti sottoposti a questo tipo di terapie, oltre a procedure di valutazione sugli esiti dei trattamenti.
Il decreto, inoltre, prevede che tutti i «medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva» - come i trattamenti con le staminali - possano essere utilizzati esclusivamente in ospedali pubblici, cliniche universitarie o istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
Soddisfatto il ministro della Salute Renato Balduzzi: «La norma si basa sul principio etico per cui un trattamento sanitario già avviato che non abbia dato gravi effetti collaterali non deve essere interrotto».

Gli elettrodomestici? Programmati per rompersi dopo la garanzia.

Molti apparecchi elettrici di uso domestico sarebbero programmati dai costruttori per rompersi una volta scaduto il periodo di garanzia. A fare la clamorosa rivelazione uno studio commissionato dal gruppo parlamentare dei Verdi e realizzato da un esperto, Stefan Schridde, in collaborazione con Christian Kreiss, professore di economia all'universita' di Aalen. 

 A quante persone sarà capitato di acquistare apparecchi elettrici ultrapubblicizzati salvo riscontrare un guasto generico una volta scaduto il periodo di garanzia? Ebbene, pare che tali malfunzionamenti non siano affatto casuali ma programmati sistematicamente. A rivelarlo è uno studio commissionato dal gruppo parlamentare dei Verdi in Germania e realizzato da un esperto, Stefan Schridde, in collaborazione con Christian Kreiss, professore di economia all'università di Aalen. Le indagini rese note dalla prima pagina della Sueddeutsche Zeitung parlano infatti del fenomeno della cosiddetta "usura pianificata", ossia una scadenza premeditata che il produttore conferirebbe al proprio prodotto una volta uscito dal periodo coperto dalla garanzia. Secondo lo studio infatti in molti elettrodomestici sarebbero inseriti appositamente dei punti deboli o materiali scadenti destinati a consumarsi rapidamente. Stampanti che segnalano guasti inesistenti, lavatrici che arrugginiscono con facilità e non solo; anche oggetti non elettrici come chiusure lampo con denti a spirale che si usurano più velocemente e scarpe prodotte con suole incollate che una volta consumate risultano insostituibili. Dal canto suo il presidente dell'Associazione dei produttori di elettrodomestici (Zvei), Werner Scholz, si deifende dicendo che "i produttori sbaglierebbero, se agissero in questo modo", poiché un cliente che si ritrovasse dopo poco tempo un elettrodomestico inservibile, come minimo ne comprerebbe uno nuovo di un altra marca. E ricorda come da uno studio commissionato dalla Zvei risulti che dei quasi 180 milioni di elettrodomestici presenti nelle case tedesche oltre 75 milioni abbiano oltre 10 anni di età. Ma i Verdi non ci stanno e chiedono una maggiore regolamentazione e "chiare norme sulla riparabilità e la sostituzione dei pezzi di ricambio". Secondo i due autori dello studio infatti, se i consumatori tedeschi non fossero costretti a ricomprare nuovi prodotti a causa di un deterioramento precoce, questo comporterebbe un risparmio di 100 miliardi di euro l'anno.